Con docenti extra-ordinari

Con docenti extra-ordinari

Le Cose che illuminano la vita: le esperienze vissute, i muri superati, i muri difficili da superare, le emozioni più grandi che sorgono dalle discipline.

C'è pure chi educa, senza nascondere l'assurdo ch'è nel mondo, aperto ad ogni sviluppo ma cercando d'essere franco all'altro come a sé, sognando gli altri come ora non sono: ciascuno cresce solo se sognato. Danilo Dolci

Cose che fanno luce

Le cose dei docenti che mettono in azione il verbo fare,

di quelli che considerano tutti i giorni giorni straordinari,

di quelli che trasformano la realtà con gli studenti,

dei docenti quelli che osano, che osano sempre.

Le cose dei docenti che guardano da angolazioni diverse,

di quelli che ci coinvolgono sempre, sinceri ed elastici,

di quelli che stanno insieme a noi e che sanno di avere davanti persone, non carte.

Le cose dei docenti che ci cambiano la vita almeno una volta, che sanno insegnare l’anormalità migliore.

Muri superati

Li abbattiamo i muri e con i cocci costruiamo i ponti. Più spesso li scavalchiamo.

Perché insieme superiamo la struttura rigida della scuola e il rifiuto del cambiamento.

Perché insieme superiamo la timidezza.

Perché insieme affrontiamo le persone estranee, nonostante la sofferenza e il coma interiore.

Muri difficili

Vogliamo superare la paura di non sentirci all’altezza,

superare il pregiudizio quando non ci conosce nessuno.

La sentiamo la paura di iniziare di nuovo mille volte,

ma la paura si supera, va via facendo esperienze.

Vogliamo superare muri che non si vedono,

e uscire dal buio del cuore a mille.

La disciplina delle emozioni

Per sapere che questo avviene qui, perchè lo facciamo noi, insieme.

Per parlare di cose che amiamo, in simbiosi con gli altri.

Per sviluppare i poteri della libertà e trasmettere conoscenza.

Per ascoltare le parole che tornano: pezzi di me negli altri.

Per l’unico pianeta che abbiamo,

per provare emozioni, come quando parliamo di cose fuori dalle righe.

Per provare a stare, come se fossimo ad un tavolo attorno ad un albero,

come se fossimo attorno a un campo di calcio,

come quando ci ascoltano ed è bello,

come quando vediamo i loro sguardi che ci fanno capire che ci siamo,

come quando ci coinvolgono,

quando non c’è un motivo vero per distrarci.