
Cicatrici
Alessandro Santoro, insegnante di materie letterarie e sostegno, esperto di progetti di inclusione, regista e animatore di teatro sociale, è il testimone asincrono del progetto 2: le cicatrici importanti per diventare noi stessi
Noi non siamo la malattia. Noi siamo parte del processo di cura.
La scelta che ho fatto io nella vita è sempre stata quella di provare a occuparmi delle cicatrici degli altri.
Il lavoro che faccio legato alla disabilità mi ha sempre posto di fronte a questo, a quelle cicatrici che sono degli altri. Poi, a un certo punto, nell’andare avanti nella vita, mi è capitato di viverlo su me. Io che mi sono preso cura delle cicatrici degli altri ho cercato di capire come si affrontano queste cose e ho dovuto prendermi cura delle mie cicatrici. Le ho sentite anche nel nel dolore fisico e nel mio corpo.
Ti dico quello che faccio io, quello che mi è capitato di fare su me stesso.
Questa è una testimonianza per il Progetto 2: Le cicatrici importanti per diventare Noi stessi
Con il passare degli anni creano disagio, ma ti ricordano come fare per rialzarti. Danno coraggio e spinte. Hanno il ricordo, il perché.
Ideazione di Mercurio: è una visione
Sei nel secondo cielo, il Cielo di Mercurio, che si apre per amore, per gloria e fama terrena. Contiene le cose per cui ti alzeresti ogni giorno alle cinque del mattino. L’idea parla delle nostre cicatrici: servono per segnare l’identità. Si racconta come ci si sente con gli altri. Aiutiamo a pensare e a concentrare il pensiero. L’obiettivo è cambiare qualcosa per fare emergere la verità dell’umanità. Questa cosa accade se i docenti hanno persone davanti, non carte. Vogliamo superare muri che non si vedono, per provare l’emozione di ascoltare le mie parole che tornano: pezzi di me negli altri. L’aula è dove costruire silenzio e rumore. Questa visione vuole proteggere la vita sott’acqua.
Altre fonti: La Cura
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In copertina: Bianco-Valente, Illimite.