La mappa delle cicatrici importanti

La mappa delle cicatrici importanti

Il progetto è sviluppato il 27 maggio 2022 dagli studenti di Terzo Paradiso 2030 dell’Istituto Duni-Levi: 5 squadre, per praticare il Kintsugi a Matera

Si trasforma in progetto l'Ideazione del Laboratorio 2 di Innovazione Corale I, identificata dal Team dell'Istituto Comprensivo Fermi: "Le cicatrici importanti per diventare Noi stessi. Per stare insieme per essere uguali nella diversità, con un solo strato cutaneo".

La provenienza deIl’ideazione: il Cielo di Mercurio

Il Team Fermi ha scelto l’azione identificandola fra quelle emerse con il configuratore corale.

La seconda sfida è una visione. Sei nel secondo cielo, il Cielo di Mercurio, che si apre per amore, per gloria e fama terrena. Contiene le cose per cui ti alzeresti ogni giorno alle cinque del mattino. L’idea parla delle nostre cicatrici: servono per segnare l’identità. Si racconta come ci si sente con gli altri. Aiutiamo a pensare e a concentrare il pensiero. L’obiettivo è cambiare qualcosa per fare emergere la verità dell’umanità. Questa cosa accade se i docenti hanno persone davanti, non carte. Vogliamo superare muri che non si vedono, per provare l’emozione di ascoltare le mie parole che tornano: pezzi di me negli altri. L’aula è dove costruire silenzio e rumore. 

Il testimone di territorio, che ha alimentato il progetto in Innovazione Corale II

Loredana Paolicelli, Sollevati in alto

Il testimone asincrono, che ha donato contenuti profondi

Alessandro Santoro, Cicatrici

La lavagna digitale di progetto

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Il LAB del 27 maggio 2022, dalle 10 alle 13

Al Liceo Artistico Statale Carlo Levi di Matera 5 Team paralleli, che uniscono gli studenti di Open Data e di Innovazione Corale II, definiscono il senso di una mappa digitale delle cicatrici importanti di Matera, per diventare noi stessi: una mappa per il Kintsugi.

Con Loredana Paolicelli (Arterìa), Francesco Piersoft Paolicelli, Fedele Congedo.

Il kintsugi è l’arte di esaltare le ferite

Le nostre cicatrici, visibili e invisibili, sono la dimostrazione del fatto che abbiamo incontrato e superato delle difficoltà. Rivelano la nostra storia, mostrano che siamo “sopravvissuti” e ci infondono coraggio. Le cicatrici importanti sono riparazioni con l’oro.

Per fare un Kintsugi occorre:
– liberare la mente dalla ricerca della perfezione;
– ricordarci sempre che tutto è impermanente: l’esistenza, senza eccezioni, è transitoria, evanescente e incostante, perché tutte le cose sono destinate alla fine
– apprezzare la fragilità e la decadenza: si arriva ad ammirare la bellezza delle cose della nostra vita.

I 5 team

Team Giallo: Sara Abbondanza, Francesca Acito, Francesca Brucoli, Francesca Dicaro, Josephine Ferrulli, Diana Jolobai, Gabriella Pinto,

Team Arancio: Nicola Cosma, Giuseppe Di Pede, Giuseppe Giorgio, Francesco Lazazzera, Marco Marchitelli, Gabriele Masciandaro, Florita Paolicelli, Angela Schiavone, Carlo Simmarano, Jonny Wazinski,

Team Viola: Rosita Bruno, Rossella Cammise, Serena Marzario, Martina Menzella, Antonisia Nota, Francesca Ribba, Morena Sacco , Gabriele Panaro,

Team Azzurro: Ash Brindisi, Monica Bruno, Rebecca Ditaranto, Sabrina lapenna, Ludovica Locantore, Morena Masciandaro, Eleonora Tarasco, Uliana Velika,

Team Verde: Giorgia Adduci, Eustachio Lorenzo Braia, Maria Carla Campanaro, Assunta Ferrara, Anna Lisanti, Orsola Oliva, Amalia Elena Rusu, Antonella Sarubbi.

Le cose importanti per sviluppare la mappa delle cicatrici

I 5 team estraggono da Terzo Paradiso 2030 i principi di un Kintsugi digitale:

Noi siamo parte del processo di cura

dove riusciamo a farlo insieme ad altre persone

dove le lacrime prosciugate lasciano dietro di sè i più meravigliosi cristalli di sale,

le esperienze artistiche che portano via il dolore,

le cose dell’esistenza che fanno cambiare completamente i colori e i profumi delle note,

i cambiamenti non sempre fortunati.

Ogni mattina vedo le cicatrici che mi dicono che sono orgoglioso di loro,

le ferite per una cosa alla quale noi tenevamo tantissimo.

C’è un processo nella nostra memoria che fa dimenticare anche il dolore,

viviamo sempre un bilanciamento, tra ciò che è utile ricordare e ciò che è utile dimenticare, 

la cicatrice non deve prendere il sopravvento.

Raccontami una storia e resterai in vita

dove tu scavi profondamente tutte le tue insicurezze, le tue fragilità,

dove si rileggono le cicatrici.

I 5 strati cutanei per una mappa delle cicatrici

  1. I posti per ripartire, perché viviamo sempre tra un bilanciamento tra ciò che è utile ricordare e ciò che è utile dimenticare.
  2. Le testimonianze per superare il dolore,  perché non ci facciamo condizionare dal dolore della cicatrice che ci viene fatta.
  3. I posti quotidiani dell’orgoglio, dove ogni mattina vediamo le cicatrici che ci dicono che siamo orgogliosi di loro.
  4. Le storie per restare in vita: raccontami una storia e resterai in vita.
  5. I luoghi della fragilità, dove tu scavi profondamente tutte le tue insicurezze.

Dai 5 team un solo progetto

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Noi siamo parte del processo di cura, dove le lacrime prosciugate lasciano dietro di sé i più meravigliosi cristalli di sale. Noi siamo a scuola.