Loredana Paolicelli: cose impermanenti

Loredana Paolicelli: cose impermanenti

Loredana Paolicelli è titolare della Cattedra di Musica da Camera presso il Conservatorio di Musica di Matera. Dal 1990 ricopre il ruolo di Direttore artistico musicale delle attività di ARTErìa associazione d’Arte e Cultura di Matera.

La musica è l'unica arte impermanente: nasce e muore nello stesso tempo in cui nasce. È come il Carro della Bruna, è come pane, che viene mangiato per essere poi consumato tutti i giorni.

Per me è molto facile parlare di amore e di passione per queste cose, perché sono musicista. Sin da piccolina io avevo la passione per la musica, ma anche per per l’italiano, per la letteratura. Al liceo avevo la passione per la filosofia e mi piaceva anche il teatro. Mi piacevano le feste, perché con gli amici si condivideva il ballo, la danza, la musica, la passione per l’aggregazione per le feste. Questa passione non è mai cambiata: le tecnologie cambiano. È un po’ come il pane di Matera, che ha una struttura antropologica. Il suo disciplinare, perfetto, non cambia mai. Il pane rimane uguale a se stesso nei secoli.

La musica è il fil rouge di tutto questo

Veramente porta a livelli molto, molto alti. È una cosa che io definisco ecologica: ti fa arrivare dritto al cuore delle persone. La musica è l’unica arte impermanente: nasce e muore nello stesso tempo in cui nasce, come il carro della Bruna, che viene fatto per essere distrutto. Ed è come il pane, che viene mangiato per essere poi consumato tutti i giorni.

Il suono nasce dal silenzio e muore nel silenzio

Queste cose si chiamano impermanenti. Hanno un’importanza fondamentale. Certe volte non ce ne rendiamo conto, ma senza di loro, senza la musica, non potremmo vivere.  Com’è possibile emozionare attraverso un’onda sonora che va e che muore in silenzio? Com’è possibile che alcune canzoni rimangono nel tempo una specie di monumento nazionale artistico?

La sfida è arrivare oltre

La sfida è arrivare nel cuore delle persone, perché questa cosa riguarda proprio i vostri cieli, che sono i nostri cieli. Arrivare al cuore significa scardinare  quella specie di pudore che tutti abbiamo quando sentiamo una grandissima emozione dentro. Ci hanno abituati a soffocarla quell’emozione, a tenerla dentro, a far sì che non venga fuori la lacrima. Ci si vergogna a far vedere l’emozione che può derivare da una musica o anche da un film dove c’è la musica. Senza la musica quel film non sarebbe emozionante. Questo per  dirvi quanto è difficile trattenere l’emozione e quanto è difficile allo stesso tempo esprimerla: è una cosa che libera.

La musica è di tutti

Vi assicuro che se io sbaglio giornata e non ho niente da dire in un concerto, è una sconfitta.  Ogni volta, quando inizia un nuovo anno di conservatorio, mi chiedo sono capace di insegnare. Quest’anno, sarò capace di comunicare ai miei studenti qualcosa che vada al di là delle note? Qualcosa  che li faccia diventare degli artisti veri? La musica è una cosa bellissima se viene fatta con passionalità, col cuore, con l’emozione che viene.

Il musicista che suona e sbaglia

Non potete immaginare cosa procura a un pubblico. In un attimo, nella musica nasce un’altra composizione dall’errore. Nasce un’altra cosa. Qualcosa di molto più creativo, perché si utilizza quell’errore come pretesto. Nel jazz è molto facile che avvenga. Quando l’errore mi è capitato, ho sempre  avuto il pubblico tutto dalla mia parte. Veniva fuori con la mia umanità: l’umanità di chi fa l’errore, perché l’errore fa a parte  della natura umana. Dall’errore si impara tanto. Non bisogna mai arrendersi. Bisogna solo comprenderlo,  perché tutti sbagliamo. 

La musica è una specie di sinestesia

La musica solleva le tensioni emotive, calma da sempre. Da sempre questo è il ruolo della musica e non siamo diversi. Siamo identici. Come duemila anni fa, la musica, placa, fa riflettere. Quante volte ci siamo innamorati ascoltando un pezzo! È una specie di sinestesia: un insieme di sensazioni sensoriali che vi portano in un preciso momento. La musica funge da memoria storica. Ha valori incredibili.

La danza, il teatro: una sospensione del tempo e dello spazio

Hanno la stessa capacità di portarci con loro. Utilizzano il corpo e la possibilità di tirare fuori veramente tutta l’anima da dentro. Quando tu hai dentro il teatro, quando ci sei dentro, non vuoi uscirne mai più, per tutta la vita. Quando si accendono le luci, si accendono le stelle. E tu dici cose che hanno molto senso per l’umanità. Nel teatro, se c’è un messaggio, c’è una verbalizzazione insieme al corpo. Senza corpo, non esiste teatro.  Il teatro e la danza sono parola e corpo, spazio e tempo. Avviene una magia, una sospensione del tempo e dello spazio. Le persone rimangono attaccate alle sedie, ve lo assicuro.

La musica è stata un pretesto per riunire conoscenze

Quando ho scelto di fare la musicista, ho unito tutte le cose che sapevo. Avevo fatto il liceo: mi era comunque servito a conoscere la letteratura e la filosofia mi sono resa conto della bellezza di tutto questo. La musica è stata un pretesto per riunire tutte queste conoscenze, tutte queste sapienze. E credo che anche per voi sarà la stessa cosa.

Unite tutto con un lungo il filo rosso 

Domani non vi spaventate. Non vi spaventate. Unite le emozioni, con un lungo il filo rosso. Unite tutte le vostre sapienze già da adesso. Unitele tutte per i prossimi anni, assieme alle esperienze che fate tutti i giorni con gli amici, con la famiglia, con i viaggi. Unite le vacanze. Questo filo rosso mettetelo in un cerchio come state già facendo. Unite tutte queste esperienze e sapienze.

Voi siete il futuro

Non lo siamo più noi. Siete voi l’educazione delle nostre future generazioni. L’educazione sarà la vostra.