Supernove
Il LAB 9 del Gropius in dialogo sul mondo digitale nel reale con Carlotta Vitale, attrice e trainer teatrale co-fondatrice di Gommalacca Teatro.
Questa è una testimonianza per il Progetto 8. Mondo digitale nel reale, per non essere mai soli. Dove trovi le strade che ti aiutano a crescere e non quelle che non portano da nessuna parte.
Il primo lavoro che abbiamo iniziato a fare è stato proprio sulle parole
Ho studiato il percorso di Terzo Paradiso fatto fino ad ora e onestamente immaginavo che si andasse in quella direzione.
È possibile che la tua traccia, la traccia del lavoro dal basso, cambi nelle sue traiettorie. Il percorso artistico è un percorso imprevedibile. Spesso e volentieri noi cerchiamo l’imprevisto, perché l’errore consente proprio una ricerca nuova, viva e attiva.
L’arrivo in questo in questa regione è stato assolutamente imprevedibile. Mettendoci in ascolto di questa imprevedibilità abbiamo trovato in questa regione e nella sua imprevedibilità, nelle sue spaccature, nelle sue assenze, nei suoi vuoti, proprio la materia che ci ha consentito di costruire un percorso attivo reale con le persone.
Gommalacca Teatro nasce a Potenza da questo nostro incontro, che ci ha dato il modo di farci le domande. Il teatro, l’esperienza performativa, la rigenerazione urbana, i linguaggi che si intersecano alla danza, la musica e cinema sono per noi un grande spazio partecipato in cui impariamo insieme a guardare e a fare le cose senza barriere, senza filtri.
Ecco la parola Teatro
Quella parola, un po’ alla volta, l’abbiamo spostata e dentro è entrata la città, il gioco e la relazione. Quel cerchio si è allargato
Supernove: open access
È nato nel secondo lock-down, in risposta ad un bando. Wikimedia Italia proponeva un premio di produzione alle compagnie che si sarebbero occupate di fare divulgazione sui personaggi che hanno contribuito alla conoscenza ed alla cultura libera.
Noi facciamo fatto riferimento a tutto quel mondo di ragazze che hanno lavorato in open access.
La nostra ricerca si è concentrata su questo. Con Lavinia Molinari e Miranda Masini, che adesso hanno 18 anni, ho iniziato ad intervistare le Supernove: donne che lavoravano nel campo scientifico. Abbiamo costruito un format di domande legato all’idea di ragazze simili alle evoluzioni delle stelle, da quando nascono, in una nebulosa, a quando esplodono.
Per cosa ti svegli la mattina?
Una delle domande formulate dalle ragazze era questa. Vedete? Ci siamo legati. Sono dell’idea che ci sono dei grandi imbuti.
Partendo dalle donne che avevamo intorno Lavinia ha intervistato sua madre, che è un ingegnere idraulico e Miranda la sua. Abbiamo iniziato cercare. Abbiamo contattato su Instagram un ingegnere aerospaziale che lavora per la NASA e abbiamo fatto tutto in lockdown. Raccontavamo che cos’era questo progetto e parlavamo direttamente con le donne che avevamo intervistato: un’illustratrice austriaca che vive in Germania, una programmatrice italiana che vive a Monaco
Abbiamo usato il digitale come una piattaforma di ricerca
Abbiamo costruito una nostra rete su quello che cercavamo e abbiamo raccolto moltissimi materiali. È iniziata la seconda fase, il lavoro sulla drammaturgia.
L’abbiamo fatto mixando il lavoro di teatro e dell’osservazione diciamo ispirandoci a Georges Perec, La vita, istruzioni per l’uso, alla descrizione della giornata parigina: l’elenco delle cose dei luoghi. Un lavoro fisico, usando varie tecniche di teatro ed è stato strabiliante, perché abbiamo usato il cellulare e siamo partiti dal nostro dispositivo.
Il tema era come comunico io
Come faccio performance e spettacolo. Era una cosa dedicata alle ragazze ed ai ragazzi dai 13 ai 18 anni, che generalmente pensano che il mondo scientifico non li riguardi. Abbiamo usato le app contenute nel nostro cellulare, che raccontano la nostra vita. Le abbiamo interrogate, come in uno show: Google Maps, Translate, Spotify, Amazon. Abbiamo iniziato a fare un racconto autobiografico, allestito come una mostra in cui non potevamo usare le parole. Dovevamo far passare tutto attraverso il nostro dispositivo. Quello schermo, collegato al computer, è stato video-proiettato e quella materia, il mio autobiografico attraverso il digitale, è diventata incredibile. Si è connessa ad altre vite, ha portato dentro il racconto delle vite, delle foto che ci sono. I collegamenti: dalla singola foto di quand’ero bambina a un pezzo musicale, da lì ad una mia ricerca su Google. Mentre scrivo, mi esprimo, metto in ricerca le mie parole ed è possibile che escano un sacco di link. Abbiamo usato WhatsApp per costruire un gioco narrativo in cui raccogli i volti, i luoghi, i momenti, che sono i tuoi, ma che diventano pezzi di vita. Si raccoglie l’audio perché molte volte non è semplice parlare, non è semplice per una ragazza dire e dirsi, non è sufficiente la comunità per riuscire a trovare la voce.
C’è stata anche questa cosa molto bella di ascoltare le parole che si riescono a dire quando si è soli, di risentirle insieme e in questo modo siamo entrati nella drammaturgia. Fra le ragazze è entrata Margherita Hack, sono arrivate molte donne dentro la storia.
Abbiamo scelto il setting come se fossero delle conferenze Ted e si è conformato un percorso, per cui lo spettatore vive una prima stanza di accoglienza, con degli schermi in cui c’è la nostra ricerca multimediale proiettata e poi ci si divide per seguire le stelle. E c’è la stanza di Miranda, la stanza di Lavinia… Questo che noi non abbiamo bisogno un teatro, perché in quel momento questo percorso tra la donna, le donne e la scienza è qualcosa di estremamente intimo.
Il piccolo, quel vostro tema importante
La materia si alimenta, si connette col grande delle stanze quando noi iniziamo guardare il cielo: è quello che diceva Margherita Hack: non guardiamo più cielo. Ed è tutto qui il tema: queste supernove rispondono a queste domande.
Quand’è che hai visto per la prima volta una stella? Cosa farai da grande?
Abbiamo riportato dentro quel percorso la ricerca, che è una cosa che non si deve mai fermare. Ti avvicina all’idea del montare, del raccontare così come vuoi, in un modo accessibile a tutti.
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In copertina, la nebulosa Granchio associata alla supernova SN 1054